Nel nostro blog non poteva certo mancare un saggio che spiegasse come vengono prodotti i film a Bollywood.
I primi capitoli di Bollywood Film Studio ou comment les films se font à Bombay sono dedicati alla storia del cinema indiano, alla sua nascita, al ruolo che il governo coloniale britannico ha giocato nell'incentivare la produzione indigena per contrastare la fortuna delle pellicole hollywoodiane di quart'ordine importate in India. Già in quell'epoca il mercato del cinema indiano è in fermento: vengono fondate le prime grandi case di distribuzione, che addirittura precedono le major americane.
Nel giro di qualche lustro, la mafia si accorge che un buon modo per riciclare il denaro sporco è investirlo nella fiorente industria cinematografica. Verso la fine degli anni '90, a seguito di mancati incassi, si scatena un'ondata di estorsioni a danno dei produttori (a questi eventi è ispirato il film di Ram Gopal Varma Satya). In seguito il denaro mafioso si sposterà verso il cricket.
Grazie all'elevata concentrazione di produttori e di case di distribuzione, Mumbai (Bombay) diventa la capitale del cinema indiano e, per questo motivo, verrà soprannominata Bollywood. L'industria cinematografica bollywoodiana subisce moltissimo il fascino di quella americana ed europea in generale, e si concentra inizialmente sulla produzione di rielaborazioni di noti film occidentali di successo, per poi creare un nuovo genere filmico: il masala (che in hindi significa speziato). Come si deduce dal nome, in questo tipo di film sono concentrati molti generi: c'è un po' d'azione, ovviamente una love story, scene thriller o poliziesche e momenti musicali. Lo scopo è girare pellicole che possano piacere al maggior numero possibile di persone, per massimizzare gli incassi da spartire tra gli investitori. Grazie alla cospicua partecipazione economica delle case discografiche, la musica e le coreografie occupano un posto di rilievo nelle pellicole. Spesso le uscite dei film coincidono col lancio dell'album della colonna sonora. Questa formula ottiene il successo strepitoso che noi oggi conosciamo e resta tutt'ora la più diffusa.
La parte centrale di Bollywood Film Studio è più etnografica. L'autore, arruolato nella troupe di Sanjay Leela Bhansali, prima come addetto al ciak, poi come redattore del diario di regia, ripercorre la creazione del film Hum Dil De Chuke Sanam in tutte le sue tappe. L'apparente disorganizzazione che domina il set permette un continuo processo creativo, in cui tutti, dalla star al costumista al cameraman, hanno voce in capitolo. Il copione non viene seguito pedissequamente come accade in molte altre industrie cinematografiche (ad esempio quella americana), ma viene continuamente modificato. Un decoro può dar luogo ad una nuova scena; un costume può essere lo spunto per scatenare una coreografia.
Nei capitoli finali trova spazio un'analisi sul potere che il pubblico ha di imporre dei cambiamenti in un prodotto cinematografico già ultimato. Alcuni produttori, dopo l'uscita del film, optano per dei tagli o delle aggiunte. Inoltre, nelle sale cinematografiche più povere il film probabilmente non giungerà mai completo: spezzoni tratti da vari film saranno proiettati uno dopo l'altro a seconda del gusto dell'audience in sala. Ogni individuo, poi, adatterà il contenuto dei film che ha visto alla sua esperienza personale e, dunque, interiorizzerà le vicende dei protagonisti secondo la propria sensibilità.
Recensione: ****
Bollywood Film Studio non si può considerare un'opera etnografica classica, anzi, è un'opera davvero innovativa. Servendosi dell'approccio etnografico della ricerca sul campo, l'autore illustra in modo soddisfacente il processo di creazione di un film dall'inizio alla fine e oltre, fino alla proiezione nelle sale cinematografiche e alla interiorizzazione individuale.
Il libro, a testimonianza della presenza di Grimaud sul set, include anche un resoconto dettagliato delle riprese del film Hum Dil De Chuke Sanam, resoconto che rende la lettura divertente e leggera e costellata di gossip. Bollywood Film Studio è assolutamente un must per gli appassionati del cinema made in India.
Autore:
Emmanuel Grimaud è laureato in antropologia e ha lavorato come ricercatore presso il CNRS (Centre National de la Recherche Scientifique). Ha svolto la sua prima ricerca sul campo, di cui il libro è il frutto, lavorando nell'équipe dell'allora regista emergente Sanjay Leela Bhansali. Attualmente si occupa di studiare etnograficamente il processo che coinvolge gli oggetti archeologici a partire dal loro ritrovamento fino alla loro esposizione in un museo.
Edizione: CNRS Editions, Paris
Anno: 2003
Lingua: Francese